La "Gioconda" di Leonardo da Vinci è sicuramente il quadro situato al primo posto nella lista dei più famosi esistenti su questa terra, ma attualmente sono sorti due interrogativi che hanno inquietato i francesi, adesso assai preoccupati di vedere un loro bene pubblico passare in quella lista al secondo posto.
Uno speciale ritrovamento da parte di un collezionista inglese ha costretto gli studiosi d'arte a chiedersi: possibile che il quadro più importante di tutta la storia dell’arte, oggi gelosamente custodito al Louvre, sia stato da Leonardo fatto in due versioni su due tavole diverse? E se questo fosse accaduto veramente, quale egli eseguì per prima?
Poco prima dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, Hugh Blaker trovò un quadro raffigurante la “Mona Lisa” appartenente ad una
nobile famiglia del Somerset da quasi 100 anni. Il collezionista riuscì ad acquistarlo e lo portò nel suo studio a Isleworth (da cui l’opera oggi prende il nome: “Mona Lisa Isleworth”) per per
goderne la bellezza da solo.
Questa Gioconda è stata presentata al pubblico per la prima volta solamente il 27 settembre del 2012 e da subito ha fatto scalpore.
Alcune analisi di laboratorio confermano la "Mona Lisa Isleworth" fatta dalla mano del grande Leonardo da Vinci (anche se ritoccata da più artisti nel corso dei secoli), ma alcuni studiosi si
rifiutano di credere al responso di tecnici qualificati di solito applauditi da loro senza riserve. Sembrano invece ora più chiare alcune cose prima oscure, come ad esempio le parole del Vasari
nelle sue "Vite", il quale indica una Gioconda non finita (che si pensa trattasi della Mona Lisa Isleworth) e una Gioconda rifinita in possesso di Leonardo al momento della morte avvenuta in Francia nel
1519; vi è poi un disegno di Raffaello Sanzio, il quale ebbe modo di osservare da vicino la "Gioconda" nel 1504 e in questo schizzo appaiono due colonne ai lati della figura esattamente come
appaiono nella Mona Lisa Isleworth, mentre in quella del Louvre, si vedono solo le basi delle colonne. E' sempre sembrato strano che Raffaello non avesse copiato in modo identico l'opera di
Leonardo e ora possiamo supporre che lui non si sia trovato di fronte alla "Mona Lisa" tanto celebre del Louvre, ma bensì a quella rimasta nascosta in caveau in Svizzera per molti anni. Questi
due fatti da soli inoltre, confermerebbero senza ombra di dubbio la tesi che la "Isleworth" sia stata la prima "Gioconda" creata dal da Vinci, in più come si può notare dalle foto di sotto, la
modella risulta assai più giovane in quella di Isleworth che in quella del Louvre, un fatto non certo da trascurare.
L'accesa controversia sull’attribuzione di quest’opera lascia il sospetto che sia in atto un conflitto di interessi, in quanto la
Gioconda del Louvre è oggi il volto più famoso del mondo e metterne in circolazione un secondo, si teme potrebbe togliere quel qualcosa di speciale in grado di far accorrere tanti
turisti a Parigi.
Ci si augura che tutto si risolva al più presto in modo che anche la "Mona Lisa Isleworth" diventi celebre come la sua quasi gemella
in quanto al suo pari, raffigura gli studi di pittura fatti dal grande maestro: l'invenzione dello sfumato (detto leonardesco) che permise il miglioramento delle immagini pittoriche,
l'inserimento per la prima volta di un paesaggio sullo sfondo dei ritratti e l'invenzione della posizione a tre quarti già fatta da leonardo nella sua "Dama con ermellino".
Fonte: http://www.pitturaomnia.com
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